Anticipazioni, novità, bilanci, backstage. Tutto quello che ci aspetta a Mercanteinfiera 2020
di Luca Zuccala
Perla del panorama fieristico nostrano e non solo, Mercanteinfiera di Parma vola verso la sua 26esima edizione sulle ali del successo delle ultime edizioni, sia autunnali che primaverili, sia in termini di proposte, visitatori, stampa e soprattutto di vendite, data la ovvia natura commerciale di ogni cosiddetta “fiera”. La Fiera in questione, quella di Parma, come ogni primavera che si rispetti (29 febbraio-8 marzo) si trasformerà in una vera e propria cittadella antiquaria nella quale oltre mille espositori, provenienti da tutte le piazze antiquarie europee, esibiranno le proprie scoperte a decine di migliaia di visitatori, professionisti, collezionisti e cultori della memoria. Abbiamo incontrato due dei registi di questa comprovata macchina fieristica ducale, Ilaria Dazzi (Responsabile marketing) e Iacopo Nicoli (Incoming e progetti), per raccontarvi quello che si cela dietro una “macchina” del genere, dal backstage ai progetti portati avanti in questi anni, dalle anticipazioni sulla fiera che verrà a un rapido bilancio della fiera che è stata, dalle ultimissime innovazioni digitali ai momenti più intimi vissuti dai due protagonisti sul lavoro, intense e meritate soddisfazioni personali. Da qui cominciamo.
Cominciamo con due domande dirette e personali, alle quali rispondere in maniera istintiva. Cosa rappresenta per voi (anche emotivamente) Mercanteinfiera? Il ricordo, il momento, più bello vissuto in fiera in questi anni?
Ilaria: Mercanteinfiera rappresenta per me un lungo percorso professionale e personale: la concentrazione di molte energie, di idee e incontri, una sorta di viaggio in cui mi sono realmente messa alla prova sotto tutti i punti di vista. Ho un profondo legame con questo evento perché, come dice il Piccolo Principe, è il tempo che hai dedicato alla tua rosa ad averla resa così importante. Fatico ad individuare un solo momento speciale tra i tanti vissuti in questi anni, ma mi sentirei di ricordare la mostra-evento realizzata in collaborazione con Galleria Sozzani dedicata a Sarah Moon e l’incontro con entrambe. All’inaugurazione ho visto la meraviglia negli occhi di tutti i partecipanti e quando ho stretto la mano alla signora Moon le ho detto ‘lei non può capire come sono felice in questo momento’. Mi ha risposto ‘lo vedo dai suoi occhi. Sono felice anche io di conoscerla’. Ho pensato che mi sarei ricordata quel momento per tutta la vita. Mi sembrava di godere di un privilegio che non aveva parole adeguate per essere spiegato.
L’altro, che non posso non ricordare, è stato l’incontro con un anziano collezionista in occasione della mostra realizzata con Paolo Aquilini e Serena Bertolucci Il mare sorride da lontano: il signore stava osservando la mostra e, vedendomi passare, senza sapere chi fossi, mi ha detto “ho amato il mare tutta la vita, mi ha dato e mi ha tolto. Vorrei ringraziare chi ha promosso questa mostra perché ci ritrovo tutta la mia vita. Se sa chi è, lo faccia lei per me’’. Ho capito che non si tratta mai di semplici mostre ma di esperienze umane: non facciamo solo marketing, interagiamo con le sensibilità e il vissuto di chi ci viene a visitare.
Iacopo: Non ho mai considerato Mercanteinfiera solo una semplice “manifestazione” poiché ritengo che sia un termine che la descriva solo parzialmente. Per quei 10 giorni i nostri padiglioni si trasformano in una vera e propria città pop-up in cui perdersi, circondati da migliaia di oggetti e persone meravigliose.
Ho un momento preferito che si ripete ad ogni edizione, ed è quello dell’apertura dei cancelli alla prima giornata riservata agli operatori. Vedere quel fiume di professionisti in trepidante attesa, l’istante in cui si gettano a capofitto nella caccia del miglior affare, l’eccitazione del momento riflessa nei loro occhi: è difficile da spiegare a parole ma respirare quell’ elettricità nell’aria fa ancora molto effetto, persino dopo diversi anni.
L’episodio che invece mi è rimasto più nel cuore è legato ad una mostra collaterale risalente ad un paio di anni fa, Illustratore, dedicata alla “nuova scuola” di artisti indipendenti Parmensi: è stato emotivamente molto forte rivedere così tante persone con cui sono cresciuto realizzarsi all’interno di un contesto artistico e prendersi le proprie rivincite professionali. È stata una sorta di rivalsa nei confronti di chi non crede più nell’Arte ed al contempo stesso di coloro che abusano impropriamente del termine: credo che a partire da quel momento abbia avuto contezza di quanto, seppur nel nostro piccolo, potevamo fare la differenza.
Un assaggio di quello che ci aspetta questa primavera. Qualche anticipazione, una chicca, di quello che troveremo in questa nuova edizione di Mercante in arrivo.
Ilaria e Iacopo: Due collaterali che sono frutto di relazioni tra Paesi, tra creativi, tra collezionisti, quindi una sintesi perfetta tra gli elementi che sono per noi fondamentali a Mercante. Da un lato un’esposizione dedicata ad un designer americano che ha lavorato tantissimo con l’Italia, Brillanti illusioni, dall’altro un anniversario condensato in un numero, il 20, attraverso vestiti, accessori, simboli del 1920 a 100 anni di distanza, The Golden Twenties. Altra novità sarà il Padiglione 4 rinnovato, con nuove proposte in termini di servizi pensati soprattutto per il visitatore. Siamo particolarmente felici poi dell’evento inaugurale che istituiamo per la prima volta: una conferenza, il 29 febbraio alle 11.30, in cui parleremo della collaterale dedicata a Kenneth Jay Lane dando voce ad esperti e all’attuale presidente della Kenneth Jay Lane Inc, Chris Sheppard, che arriverà direttamente da New York per l’occasione.
Espositori, padiglioni, buyers, operatori, visitatori attesi. I numeri di Mercanteinfiera primavera 2020.
Ilaria e Iacopo: Quasi mille espositori, distribuiti su tre padiglioni dedicati ad antiquariato, modernariato e collezionismo, e un padiglione dedicato ai servizi, oltre 50.000 visitatori attesi, oltre a circa 5.000 operatori provenienti da vari Paesi del mondo e circa 70 top buyers in una delegazione che lo Staff di Mercanteinfiera gestisce personalmente in ogni suo aspetto.
Somme e bilanci. Che sviluppi e quale “direzione” sta prendendo Mercanteinfiera? Come si è evoluta la fiera in quest’ultimo decennio, dai settori alle sezioni, dalle mostre al pubblico fino alle vendite, i buyers…
Ilaria e Iacopo: Mercanteinfiera ha cambiato davvero volto negli ultimi dieci anni: in primis è iniziato circa 8 anni fa un percorso, che oggi è un’autentica ‘famiglia allargata’, nel mondo dei social, dove la manifestazione ha trovato davvero modo di raccontarsi aprendosi anche a nuove frange di pubblico, trovando nuovi stimoli. Partendo dal padiglione servizi, l’offerta è cresciuta e il visitatore è diventato sempre più centrale nell’elaborazione della proposta: con l’evoluzione del rapporto domanda-offerta, è cresciuta la rete, e la qualità, dei contatti, elemento che ci ha permesso di creare collaterali che sono diventate un vero e proprio volano non solo di diffusione mediatica ma anche occasioni per la crescita delle relazioni internazionali.
È cresciuta la qualità su tutti i fronti, è maturata un’attenzione sempre più consapevole verso le esigenze dei compratori, ma è cresciuto anche l’interesse del pubblico più giovane e la passione per la ricerca non del mero oggetto o del semplice accessorio, ma proprio del pezzo che ha una storia da raccontare, che è simbolo di un’epoca, di un percorso, di un evento, di un personaggio. È cresciuta l’attenzione per il modernariato, certamente anche in relazione agli spazi abitativi disponibili, ai gusti, influenzati dai media soprattutto, ma anche ai budget disponibili. Si compra con una consapevolezza diversa, con una ricerca meno guidata dalla necessità di arredare spazi abitativi e più legata alla volontà di portarsi a casa un pezzo di storia, sia essa recente o lontana. I compratori esteri fanno ancora la parte del leone, nel senso che la disponibilità economica, a prescindere dalla varietà dell’offerta di Mercanteinfiera, è sempre determinante. USA, Russia, ma naturalmente anche Francia e Inghilterra, Belgio, Germania e, ancora, Cina e Giappone sono bacini consolidati, Canada e Australia sono le nostre nuove ‘new-entry’ che ci stanno regalando grandi soddisfazioni. Mercanteinfiera oggi non è solo una fiera, è un evento imprescindibile, un appuntamento che chi gravita nel settore non può non seguire.
Succulenta novità, già testata con successo nella scorsa edizione autunnale, in via di affinamento: Mercanteinfiera Teaser.
Iacopo: Mercanteinfiera Teaser è una vetrina dove i nostri visitatori (professionisti e non) possono vedere in anteprima i migliori oggetti che saranno presenti a Mercanteinfiera e ricevere le coordinate per ritrovarli in loco presso gli stand dei relativi espositori, il tutto comodamente da smartphone o pc. Per l’edizione di lancio abbiamo avuto oltre 3200 oggetti caricati a sistema dai nostri espositori e circa 1000 operatori di settore che hanno utilizzato il servizio: il nostro obiettivo è sicuramente quello di aumentare il coinvolgimento sia lato espositori che lato buyers perché siamo certi che il futuro passi da strumenti di marketing 4.0 come questo. Per chi volesse approfondire il discorso, qui il link della mia chiacchierata con il mitico Andrea Bruno a.k.a. “Quello Sbagliato”.
Digitale e antiquariato, due mondi incompatibili? Come recepiscono i vostri espositori (e gli stessi visitatori) le innovazioni che state presentando? Che altri mezzi, sull’onda di Teaser, possono venire incontro alla richiesta e alla realtà iperconnessa?
Iacopo: Sino a qualche anno fa l’utilizzo di strumenti come il nostro Teaser sarebbe stato considerato quantomeno utopico; oggi tutto questo è realtà e fra non molto non potremo farne a meno. Al contempo stesso è altrettanto vero che l’aspetto “educational” gioca una parte importantissima nella buona riuscita di progetti digital: puoi avere in mano la più rivoluzionaria delle app, ma difficilmente riuscirà ad attecchire se la tua utenza non è stata precedentemente preparata al suo utilizzo.
Come vedete fra qualche anno Mercante?
Ilaria e Iacopo: Credo che la tendenza verso il modernariato e il collezionismo vissuto come storytelling non si arresteranno, sia per motivi di gusti che per ragioni economiche, ma credo anche che Mercante sarà sempre più un evento mediatico, dove stabilire anche fisicamente delle relazioni che non si possono sviluppare online; il modernariato di oggi diventerà l’antiquariato di un tempo e le contaminazioni con il recupero, la fotografia, cresceranno ulteriormente. Mercanteinfiera sarà sempre più un momento mediatico con sconfinamenti sul territorio, in cui la Fiera in sé non sarà che un punto di approdo di un percorso esperienziale fatto di cultura e turismo e non solo di business. Ai posteri l’ardua sentenza…
Aspettando “l’ardua sentenza” godiamoci questa edizione di Mercanteinfiera, in arrivo dal 29 febbraio all’8 marzo presso le Fiere di Parma.