Il viaggio spaziale di Mercanteinfiera verso l’Homo Caelestis
Dal 12 al 20 ottobre a Mercanteinfiera Autunno la mostra collaterale “Shoot for the moon: come abiteremo il nostro satellite“, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea ESA. Fotografie, disegni e materiali avveniristici raccontano il lavoro di frontiera di uomini e donne impegnate a percorrere “quel millimetro in più verso l’ignoto”. Sabato 12 ottobre alle 16 il talk con Tommaso Ghidini, Capo della Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell’Agenzia Spaziale Europea, che dialoga con il giornalista RAI Luca, Ponzi. Tra i temi affrontati nel talk il design, la medicina rigenerativa con stampa in 3D e i moduli che useremo per abitare sulla Luna.
(Parma, 7 Ottobre 2024) – Spazio, l’ultima frontiera del design. Bellezza, armonia delle linee, leggerezza. La dimensione estetica, nell’esplorazione spaziale, è un elemento imprescindibile tanto quanto la tecnologia che ci permette di lanciare razzi e astronavi che ci riporteranno sulla Luna (per restarci) e poi su Marte. Temi protagonisti della mostra collaterale Shoot for the moon: come abiteremo il nostro satellite, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea ESA, a Mercanteinfiera Autunno (dal 12 al 20 ottobre), l’appuntamento internazionale di Fiere di Parma dedicato all’antiquariato, al design storico, al modernariato e al collezionismo vintage passando da moda, gioielli e orologi.
A guidarci, tra questi strani e nuovi mondi, sarà Tommaso Ghidini, Capo della Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell’Agenzia Spaziale Europea, protagonista del talk Homo Caelestis: intervista ai confini dello spazio, insieme al giornalista RAI Luca Ponzi. L’appuntamento è sabato 12 ottobre alle 16 (Pad. 4 – Stand A35).
Sempre il 12, alle 14.30 il talk Tutta colpa dell’allunaggio di Apollo 11 (e non solo), con Marco Bastoni, divulgatore scientifico e Pasquale D’Anna, dottore in ingegneria e divulgatore scientifico.
“Il design – afferma Tommaso Ghidini – è un elemento imprescindibile dell’esplorazione spaziale. Le missioni devono essere non solo funzionali, ma confortevoli e sicure. Le navicelle spaziali sono concepite per utilizzare al meglio il loro spazio interno, per garantire la sicurezza degli astronauti e per ottimizzare e gestire le risorse. Il design non riguarda solo la parte tecnologica, bensì l’ergonomia, l’adattabilità a condizioni estreme. Senza dimenticare che deve offrire un ambiente confortevole, perché parliamo di spazi chiusi, ridotti, dove ovviamente non si può nemmeno aprire una finestra. Sono delle scatole lanciate con dei razzi, ma il nostro compito è salvaguardare anche il benessere psicologico degli astronauti, che devono vivere e lavorare in questi ambienti”.
Esigenze che saranno ancor più necessarie pensando a una presenza stabile sul nostro satellite, su cui rimetteremo piede nei prossimi anni, dopo lo storico allunaggio di Apollo 11, avvenuto 54 anni fa. Per i nuovi esploratori spaziali, prima verrà costruito una sorta di campeggio lunare, che potrà garantire una presenza estesa nel tempo, per poi realizzare una vera e propria base stabile. L’aspetto estetico sarà un elemento imprescindibile, con gli spazi che saranno progettati con grande attenzione al comfort e al benessere mentale degli astronauti, chiamati a operare e vivere in ambienti altamente ostili, molto diversi da quello terrestre.
Un design spaziale che secondo Ghidini vedrà ancora una volta protagonista la grande tradizione del Made in Italy, che già oggi ha contribuito a realizzare il 50% della stazione spaziale internazionale ed è guidato proprio da quei criteri di comfort e bellezza. “È nella nostra natura – commenta – siamo immersi nella bellezza, fin da bambini. Le opere d’arte, le chiese, l’architettura, la bellezza è tutta intorno a noi, e la ricerchiamo, proiettandola in tutto quello che facciamo. È parte del nostro DNA”.
Esplorare, vivere e abitare lo spazio porrà nuove sfide al genere umano. Come nel campo della medicina. Curare gli astronauti su Marte, la cui presenza potrebbe essere possibile entro il 2040, richiederà il ricorso alla medicina rigenerativa, utilizzando la tecnologia della stampa 3D. L’ESA ha già sviluppato e stampato pelle e ossa umane.
E poi sarà indispensabile costruire e rendere i più autonomi possibili gli insediamenti spaziali. A partire da quelli sulla Luna. “Bisogna cambiare completamente paradigma – spiega Ghidini – perché lanciare tutti i materiali che ci servono, sarebbe da un punto di vista tecnologico, economico e logistico impossibile. Dovremmo utilizzare i materiali in situ, cioè utilizzare le risorse della Luna e poi di Marte, che è esattamente quello che ha fatto Cristoforo Colombo quando è andato in America. E attueremo un riciclo sistematico delle risorse, per essere sempre più autosufficienti“.
Così per esempio si ricicleranno i materiali nobili dai veicoli spaziali non più utilizzati, ricavandone acciaio, titanio e alluminio, per poi trasformarli, grazie alle stampanti 3D, in materiali e utensili utili. Tecnologia 3D che permetterà di dare vita a una vera e propria manifattura spaziale, utilizzando la regolite lunare per costruire oggetti. Così come sulla stazione spaziale internazionale, ha già permesso di creare oggetti 3D di metallo.
Lo spazio non sarà solo un laboratorio di tecnologie e innovazione. L’ultima frontiera dell’umanità ci consegna un messaggio di pace, tolleranza, ottimismo. “Un giorno su Marte nasceranno bambini – conclude Ghidini – dove la gravità è molto ridotta rispetto a quella della Terra. Avremo quindi delle figure completamente diverse dalle nostre. Saranno persone estremamente esili, con una struttura ossea e muscolare talmente deboli, che se venissero riportati sul nostro pianeta verrebbero stritolati. La cosa meravigliosa è che sarebbero sempre noi, potremmo chiamarlo un Homo Martianus. Quindi scordiamoci gli alieni che vengono da altri mondi. Gli alieni siamo noi, che possiamo portare la nostra vita, i nostri valori, la nostra cultura in altri mondi, dove la vita oggi non c’è”.
Ufficio Stampa
Antonella Maia
Esperta in eventi e comunicazione lifestyle
Mobile 349.4757783
mirandola.net